Strage di Berlino, Amri e i suoi misteri.

Strage di Berlino, Amri e i suoi misteri.

Proprio questa mattina c’è stato un vertice a Milano, tra gli investigatori italiani e investigatori tedeschi, per condividere informazioni sul terrorista tunisino Amri, e ricostruire suoi eventuali contatti con i complici.

L’epilogo a Sesto San Giovanni, della parabola di morte di Anis Amri, ha effetti internazionali. Le forze di sicurezza tunisine, hanno smantellato una cellula composta da tre persone, tra queste anche il nipote del terrorista di Berlino Amri, che reclutato dallo zio avrebbe comunicato con lui su Telegram per sfuggire ai controlli.

Non solo, i servizi di Intelligence spagnoli, stanno indagando sui possibili contatti su internet, tra l’attentatore e un residente in Spagna, proprio il giorno della strage di Berlino. E poi c’è il fronte italiano dove le indagini proseguono serratissime.

Oggi c’è stato proprio un confronto tra i reperti tra Digos e Anti-Terrorismo di Milano. Gli investigatori tedeschi hanno analizzato la pistola calibro 22, con cui il tunisino ha sparato all’agente della volante. Non è ancora certo però che sia la stessa utilizzata da Amri, per uccidere il guidatore del tir dirottato poi tragicamente sulla folla.

Poi c’è una sim telefonica, ed è olandese. Non si sa è acquistata direttamente in Olanda o attraverso altri. Il cellulare da poter utilizzare, come da protocollo Isis, non l’aveva con se. Probabilmente aspettava di procurarselo da qualche altra parte o da qualcun altro una volta al sicuro. Dove avrebbe trovato rifugio? Poteva contare su un rete di complici in Italia? O una rete straniera?

“Se uno fa più fermate, si ferma qui e si ferma lì, tanto può essere che si può appoggiare ovunque per ha tanti contatti oppure viceversa, significa che non ne ha neanche uno”, ha commentato Armando Spataro, procuratore capo di Torino.

Gli inquirenti continuano a cercare possibili fiancheggiatori in Lombardia tra Milano, Sesto San Giovanni e dintorni bergamaschi.

 

Gabriele

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