I giornalisti parlano di Kepler

I giornalisti parlano di Kepler

Cosa pensano i giornalisti della scoperta di Kepler?

Gabriele Beccaria: «Come dire che laggiù, nella Costellazione del Cigno, esiste un laboratorio naturale, in cui le stesse leggi che ci governano potrebbero aver realizzato qualche spettacolare esperimento. Geologico e biologico, in cui tanti elementi combinati – la gravità, l’atmosfera o il vulcanismo, tanto per citarne qualcuno – hanno innescato un processo “virtuoso”. Cioè simile a quello che ha segnato la storia della Terra».

Gabriele Beccaria, La Stampa

Naturale domandarsi se esistano altri pianeti simili alla Terra. Da 51Pegasib, scoperto nell’ottobre del 1995, fino a oggi ne sono stati classificati più di 800. E ce ne sono di davvero sorprendenti. Possono ruotare intorno a stelle celibi o bigame o poligame: Kepler 16, per esempio, orbita intorno a due Soli e ha quindi due albe e due tramonti. Talvolta sono così vicini alla loro stella da sopportare temperature altissime, anche di 2600° (è il caso di Wasp-12b, un gigante gassoso 1,4 volte più massiccio di Giove). Altre volte hanno una rotazione sincrona con quella della loro stella, quindi una faccia risulta rovente e l’altra ghiacciata: su Corot-7b si passa di colpo da 2000° a -200° sotto zero. Però le prove che in regioni stellari o planetarie aliene esistano molecole organiche complesse ci sono.

Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport

 

Stiamo mettendo insieme possibili candidati al ruolo di Terra 2, ma poi bisognerà capire quali di loro hanno davvero tutte le caratteristiche che cerchiamo, e ci vorrà ancora tempo. L’astrofisico Amedeo Balbi: «Per fare un esempio: nel nostro sistema solare c’è un pianeta che ha la stessa massa e lo stesso raggio della Terra, e si trova a una distanza dal Sole che, in linea di principio, cade nella zona abitabile. Si tratta di Venere, un pianeta che, però, è un inferno inospitale, con temperature superficiali di molte centinaia di gradi e pressioni al suolo novanta volte maggiore di quelle terrestri. Tutta colpa di una densa atmosfera di gas serra. Ecco perché parlare solo di “zona abitabile” è una semplificazione».

Amedeo Baldi, il Post

 

Di sicuro, sapendo che Kepler 452b ha un miliardo e mezzo di anni più del nostro pianeta, «possiamo pensarlo come un cugino della Terra più anziano di lei, che ci dà l’opportunità di capire e di riflettere su come sarà l’ambiente terrestre in futuro», ha commentato Jon Jenkins, che ha guidato il team autore della scoperta.

Angela Vitaliano, il Fatto Quotidiano

Gabriele

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