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L’accoglienza di un profugo raccontata da una ragazza

Una ragazza ha ospitato un giovane profugo a casa sua. Quale è stata la sua reazione? Cosa ha fatto il profugo per mostrare la sua gratitudine? Come è stata la convivenza? Ce lo spiega lei direttamente.

A distanza di tanti anni sono fiera dei miei studi classici, perchè hanno saputo inculcarmi valori molto forti, a partire da quello dell’ospitalità, che non esiterei a definire il fondamento della civiltà occidentale. Dove non si pratica l’ospitalità si pratica la guerra.

L’ospitalità conviene a tutti, anche se individualmente costa a ciascuno. Per questo occorre proteggerla e parlarne, se vogliamo che resista nei tempi degli alti costi, dove l’inflazione aumenta costantemente. Vivo in 50 metri quadri, tre stanze in tutto.

Mi ha sempre rattristato il fatto di non disporre una camera per gli ospiti, ma qualche settimana fa ho capito che non era più possibile rimandare l’accoglienza di un nuovo amico speciale, rivoluzionando letteralmente la nostra piccola casa per far posto a un altro letto.

Ho temuto per un istante la reazione di mio figlio che ha 13 anni, ma poi quasi all’istante lui si è sciolto in un enorme sorriso di gioia al pensiero di un nuovo compagno di avventura, di poco più grande di lui, con cui condividere il suo spazio, il suo tempo libero e la sua Wii.
Tandia ha solo 19 anni, p in Italia dal 2014 dopo un lungo viaggio di 2 anni dal Mali fino a qui. E’ partito poco più che un bambino, è arrivato nella mia città, dove ha ottenuto la protezione umanitaria. Io l’ho conosciuto al corso di italiano a cui partecipo come volontari: malgrado non fosse scolarizzato, ha fatto passi da gigante e oggi capisce la nostra lingua e si esprime abbastanza bene.

Il suo sogno è quello di frequentare la scuola media e diventare un bravissimo agricoltore. L’ho ospitato a casa mia malgrado gli spazi minimi, perchè erano finiti i tempi del suo progetto di accoglieza e saperlo senza un tetto non mi avrebbe fatto dormire sonno tranquilli. Non so cosa succederà, forse la convivenza non sarà facile, ma sono sicura che da questa esperienza ne usciremo tutti più ricchi nello spirito, più consapevoli del senso della vita e con uno sguardo diverso sul mondo.