False notizie e false foto su Facebook mettono in pericolo il tribunale tedesco

False notizie e false foto su Facebook mettono in pericolo il tribunale tedesco

 

Il tribunale tedesco si è trovato di fronte a un caso dove false foto hanno condannato un uomo per terrorismo. Lo stesso che aveva fatto un selfie con la Merkel.

In Germania un rifugiato siriano ha portato Facebook in tribunale per mettere fine al dilagare di fake news sul terrorismo e sull’immigrazione contenenti una sua foto.

Anas Modamani è fuggito dalla guerra civile siriana nel 2015 e ha raggiunto la Germania, dove è diventato famoso in tutto il mondo quando scattò un selfie con Angela Merkel durante una visita della cancelliera tedesca al centro di accoglienza degli immigrati di Berlino.

In breve la foto ha fatto il giro del mondo ed è diventata sia una benedizione sia un problema per Modamani. Da un lato, il ragazzo è stato indirettamente chiamato in causa ogni volta che è avvenuto un incidente o un attentato che coinvolgeva i rifugiati siriani o in generale gli immigrati.

Dall’altro, la visibilità che ha ricevuto ha permesso al ventenne di trovare una famiglia tedesca che lo ha accolto e che lo ha aiutato a studiare il tedesco, mentre lui sbrigava le procedure per ottenere lo status di rifugiato politico, riconoscimento indispensabile per continuare gli studi in un’università tedesca e trovare un lavoro. I detrattori della “politica della porta aperta” incoraggiata dalla cancelliera includono spesso nei loro post su Facebook una foto del “rifugiato della Merkel”, come viene chiamato, e non mancano commenti duri e offensivi nei quali viene utilizzato come “volto” dei migranti.

Peggio ancora, sempre più spesso sono state diffuse storie prive di fondamento che sostengono che Modanani sia un finto rifugiato, e che dopo essersi scattato una foto con la Merkel abbia partecipato ad alcuni dei recenti attacchi terroristici che hanno sconvolto l’Europa. Per esempio, in un articolo falso sugli attacchi di Bruxelles condiviso più di 500 volte, campeggiava la sua foto con la dicitura “selfie con un terrorista”.

Di qui la decisione di fare causa a Facebook per avere favorito la diffusione di fake news sul suo conto. Il legale di Modanani, Chan-jo Jun, ha presentato un’ingiunzione al tribunale di Wurzburg contro l’azienda che intima di rimuovere i post che usano la sua foto in maniera inappropriata. In caso di inadempienza, Jun chiederà che il tribunale commini una multa di 250 mila euro per i danni d’immagine causati al suo assistito. 

La richiesta, spiega Ju, è che la multinazionale rispetti le leggi sulla diffamazione in tutti i paesi dove è registrato e che risponda dei contenuti postati in ogni giurisdizione, non solo quella del paese dove ha la sede legale, cioè l’Irlanda.

Gabriele

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