I commenti delle più importanti testate giornalistiche sul pianeta Kepler

I commenti delle più importanti testate giornalistiche sul pianeta Kepler

Quali sono stati i commenti delle più importanti testate giornalistiche du Kepler?

Rispetto al nostro pianeta, Kepler 452b è più grande del 60 per cento. Ha un’età di 6 miliardi di anni contro i 4 e mezzo della Terra. L’aspetto importante, come detto, è che si trova nella famosa «zona abitabile», detta la zona Goldilocks, cioè né troppo vicino né troppo lontano dalla stella madre, 150 milioni di chilometri circa, consentendo all’acqua liquida (se ci fosse) di scorrere in superficie. E finora l’acqua è ritenuta il primo ingrediente per cercare la vita. Anche l’orbita è quasi identica, così come la lunghezza dell’anno: 385 giorni terrestri. Il suo sole poi è una stella molto simile alla nostra: è solo il 4% più massiccia, il 20% più luminosa e con un diametro del 10% maggiore.

Giovanni Caprara, Corriere della Sera

 

Per il presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica Giovanni Bignami «a questo punto, abbiamo già un bel po’ di ingredienti interessanti per dire di aver trovato, finalmente, una nuova Terra. La gravità sarà maggiore, d’accordo, ma vuol semplicemente dire che, se ET abitasse lì, avrebbe sviluppato un fisico bestiale, come se noi andassimo sempre in giro con 40 chili in spalla. Per di più, sembra che il pianeta sia “vivo” lui stesso, cioè abbia attività vulcanica, che genera ricambio di materiale in superficie, come da noi: se non ci fossero i vulcani (e i terremoti…), non ci sarebbe vita sulla Terra. E allora, vuol dire che lì c’è vita? Assolutamente troppo presto per dirlo».

Giovanni Bignami, La Stampa

 

Purtroppo non esiste un telescopio sulla Terra o nello spazio in grado di fotografare Kepler 452b. Bisognerà aspettare una decina d’anni, forse.

Giovanni Caprara, Corriere della Sera

 

Alla descrizione di Kepler 452b mancano molti dettagli chiave. Per esempio non ne sappiamo la massa, che è praticamente impossibile da calcolare da Terra per via della lontananza da qui. E senza la massa non possiamo calcolarne la densità, che è necessaria per sapere se si tratti di un pianeta roccioso, come il nostro e come quelli che supponiamo possano ospitare acqua liquida e vita, o se sia invece gassoso. In più, sempre per via della distanza, non sappiamo se abbia un’atmosfera come noi e quali elementi la compongano.

Silvia Bencivelli, la Repubblica

Gabriele

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