Crea il tuo albero genealogico e scopri i tuoi antenati

Crea il tuo albero genealogico e scopri i tuoi antenati

Chi erano i miei antenati? Prima o poi capita di chiederselo . Non è semplice andare indietro nel tempo, ma oggi abbiamo a disposizione tanti strumenti.

“LA passione per le storie familiari e la voglia di condividere il metodo di ricerca mi hanno spinta a areaizzare un corso di genealogia gratuito e aperto a tutti” spiega Mina Cappussi, ideatrice e direttrice dell’iniziativa proposta ora a Bojano, un paese in provincia di Campobasso esistente dalla prima metà del 900.

Il corso, organizzato dalla redazione della rivista online Un mondo di italiani (www-unmondoditaliani.com), prevede 10 lezioni che andranno online e presto si terrà anche a Roma e a Naplli. Per realizzare il proprio albero genealogico bisogna partire dai ricordi, ascoltando i racconti dei nostri parenti. Poi ci sono i documenti in Comune, quelli digitalizzati negli archivi di Stato o conservati nelle parrocchie, spiega Domencio Carriero, studioso di archivistica. “Questo corso insegna a consultare i database informatici, ma anche a consultare bollettini e elenchi parrocchiali.

Ci vengono poi in aiuto portali internet come www.antenati.san.beniculturali.it, dove è possibile sfogliare milioni di immagini di registri anagrafici.” E se un nostro parente è  emigrato all’estero, siti come libertyellisfoundation.org consentono di risalire a chi è partito per gli USA. “Possiamo così scoprire  che lavoro facevano i nostri antenati, quali caratteristiche fisiche avevano e tanto altro” assicura Carriero. Al corso in Molise sono tanti i giovani iscritti: Ragazzi abituati a cercare amici su Facebook ora alle prese con vecchi atti e polverosi certificati. “Anche le nuove generazioni vogliono ricostruire il proprio passato familiare.

Un desiderio che appartiene un po a tutti: non si possono sviluppare nuovi rami se non si hanno salde radici” Spiega la psicologa Assunta Capobianco. “La vita di ognuno di noi  fa parte di una storia che ci precede. Conoscerla fa sentire che apparteniamo  a un trama comune e ci protegge dal senso di solitudine”.

Gabriele

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